venerdì 10 maggio 2013

Recensione: La notte degli angeli caduti (Heather Killough-Walden) (SteHale)


Titolo: La notte degli Angeli Caduti
Titolo originale: Avenger's Angel
Autore: Heather Killough-Walden
Serie: Lost Angels
Casa editrice: Leggereditore
Pagine: 389
Prezzo: 8,50 € (ebook a 7 €) su Amazon

Il mio voto:




Primo capitolo della saga "Lost Angels", che vede al momento pubblicati in Italia i primi tre volumi.
In un tempo assai lontano, il Vecchio chiamò a raccolta i suoi quattro arcangeli prediletti: Michele, Gabriele, Uriel e Azrael, e indicò loro quattro stelle del firmamento che brillavano più delle altre. Disse agli arcangeli che desiderava ricompensarli della loro lealtà e che in dono avrebbero ricevuto delle anime gemelle. Fu così che il Vecchio creò quattro femmine perfette, che chiamò le cherubine. Tuttavia, prima che gli arcangeli potessero rivendicare le loro compagne, le quattro cherubine furono allontanate dal regno e disperse dal vento. Gli arcangeli decisero quindi di abbandonare il proprio mondo, per scendere sulla Terra e ritrovarle. Per migliaia di anni gli arcangeli le hanno cercate, ma non sono stati gli unici a raggiungere il regno dei mortali per dare la caccia alle cherubine. Qualcuno li aveva seguiti... 

La mia opinione
 
Un libro, a mio parere, senza infamia e senza lode. Le prime pagine promettono bene, introducendo i protagonisti attraverso un prologo davvero ben scritto ed invitante.
Peccato che poi, con lo scorrere delle pagine, la storia perda originalità e si uniformi al classico stile romantico e tormentato del genere.


L'idea di base di utilizzare gli Arcangeli come protagonisti è affascinante, ma le loro personalità ed il loro passato (sia in paradiso che nei milioni di anni trascorsi sulla terra) purtroppo non viene approfondito a dovere.
Non perdo la speranza che questo argomento possa venire poi trattato nei libri successivi della saga.
La lettura è scorrevole e fluida, non ho trovato dei momenti particolarmente noiosi ma, allo stesso modo, il libro mi ha lasciata anche piuttosto indifferente.
L'esperienza però mi ha insegnato che non sempre il primo capitolo di una saga è il migliore e credo che, alla fine, le darò una seconda possibilità.
Dopo aver letto che la Killough-Warren era stata paragonata alla Ward, che resta ad oggi la mia autrice preferita dello stile più hard del paranorman romance/urban fantasy, avevo grandi aspettative per questo suo primo romanzo pubblicato in Italia.  
Invece il paragone non regge, tra lo stile di scrittura delle due si apre un vero e proprio abisso ed a mio parere non è possibile paragonarle in alcun modo.


   
    

2 commenti:

  1. grazie per la recensione..non credo che lo leggerò non è il mio genere..o forse dovrei dire che ne escono mille così...

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  2. Ciao
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